

Un uomo è un punto di vista. Uno squilibrato o un quieto borghese a seconda dello sguardo che si posa su di lui e delle diverse versioni che offre di sé.
Il protagonista è intrappolato nei frammenti della sua storia. È scisso perfettamente a metà, schematicamente, da una parte la regola, dall’altra il caos. Abita così i due lati dello schermo, o della sua mente: un’esistenza binaria, due mondi e due voci opposte, compresenti ma inconciliabili.
Il pubblico deve scegliere ogni volta a quale dare ascolto, eliminando l’alternativa, che resta in ombra, ammutolita ma sommessamente presente.
Il mondo a destra è quello dello consuetudine sociale, ordinario, addomesticato, educato, mediocre, dove le regole del buon senso sono rispettate. Lì l’uomo rincorre la normalità come una missione, seguendo fedelmente i precetti del suo status, affannandosi nel tentativo di risultare gradito e approvato, di successo e inserito, un buon impiegato della vita. Vuole essere come si vorrebbe che fosse. Sta soltanto fingendo?
Nel suo lato sinistro, all’opposto, la facciata esplode. È un luogo delirante e istintivo, dominato dall’impulso, oscuro e sfrenato, sconcio, puerile ed emotivo, singhiozzante, illogico, distruttivo, ma anche ironico e vigile. Un mondo sgangherato dove non c’è filtro. Lì l’uomo può essere semplicemente quel che è. Oppure no? Chi è davvero? Dov’è il confine tra normalità e follia?
La percezione dello spettatore è totalmente ribaltata a seconda del lato che decide di vedere. Lo sdoppiamento è attivato proprio dall’interazione del pubblico, che, un po’ come fa la società con l’individuo, scegliendo in quale prospettiva mettersi per assistere alla storia (ordine o caos? Destra o sinistra? Rosso o blu?), conficca il protagonista nella sua mancata integrazione e passa da semplice spettatore ad artefice della sua condizione
William Ansaldi debutta in teatro all’età di nove anni per la compagnia “La Giara” di Giarratana, in Sicilia, con la Liolà di Pirandello. Dopo dieci anni di spettacoli lascia la compagnia, si laurea in Lettere e segue un corso biennale per attori professionisti nella scuola di Corrado D’Elia “Teatri Possibili”. Tra le svariate e successive esperienze come attore, crea un efficace binomio artistico con la regista Donatella Zampelloni, con cui porta in scena, tra le altre cose, La vedova Scaltra di Carlo Goldoni e La virtù di Checchina di Matilde Serao.
Chiara Pacioni, laureata in Lettere e dopo aver portato a termine il Biennio di Perfezionamento Professionale in Danza Contemporanea e Arti Performative al Duncan 3.0 di Roma, fonda con altri performer la compagnia Luogocomune, attiva in festival e rassegne in Italia e all’estero, progetto autonomo e collettivo di cui cura con gli altri le coreografie e la regia, occupandosi particolarmente della redazione dei testi e degli aspetti drammaturgici.
Angela Sanseviero ottimista di indole, realista nell'azione, affamata di conoscenza e relazioni umane. Nella vita, prima, durante e dopo la laurea in lettere con indirizzo cinema e nuovi media, si è occupata di organizzare eventi, rassegne e spettacoli dal vivo in diverse realtà profit e non, occupando ruoli diversi che vanno dal coordinamento dei vari reparti alla comunicazione online e offline. Approfondisce il percorso in comunicazione e digital strategy e si specializza nelle dinamiche dell'informazione e alle relazioni pubbliche online, settore in cui attualmente lavora.
Alessandro Mignacca finiti gli studi ortodossi ha iniziato da subito a lavorare sui set cinematografici italiani di THE PASSION e ROME (la serie) da prima come operatore ai gruppi facilities e poi come assistente di produzione apprendendo sul campo le terminologie e le operazioni di gestione del cast tecnico ed artistico. Approfondisce le sue conoscenze attraverso lo studio della regia cinematografica presso il C.f.c di Roma con il corso condotto da Lina Wertmüller in cui apprende non solo le capacita direttive, ma anche esecutive di tutti i reparti funzionali all'opera filmica, maturando attraverso le diverse realtà delle produzioni indipendenti, una forte impronta video espressiva nei cortometraggi, negli spot, nei videoclip, video aziendali. Da 7 anni insegna regia cinematografica presso il Fusolab 2.0 di Roma.